mercoledì 29 febbraio 2012


Tanti anni e son qui ad aspettar primavera. E l'anno bisestile le ruba un giorno: in queste ore irreali, sospese, rubate al tempo, il cuore deve attenderla ancora, quella primavera che tanti anni fa decisi sarebbe cominciata, per sempre, il primo marzo.
L'aria oggi è tiepida e carica di promesse; il giorno è un fiore in boccio pronto a rivelare i suoi colori. Il fiore più raro però si apre di notte, lontano dal rumore, dagli occhi indiscreti. Il fiore più raro si nasconde, spaventato dalla sua stessa bellezza, dal profumo nascosto tra i suoi petali, aspettando le mani che sapranno accarezzarlo e schiuderlo alla vita.
La primavera del calendario è una convenzione degli uomini. Lei arriverà tra poche ore, vestita di bianco, cantando piano nel buio, mentre tutti dormono. Il fiore notturno l'aspetta, è tutta la vita che l'aspetta, per cantare con lei.