lunedì 13 agosto 2012


C'è un universo parallelo dove due vecchietti sugli ottant'anni oggi festeggiano il loro cinquantunesimo anniversario di matrimonio.
Sono due vecchietti testardi, litigiosi, pieni d'acciacchi, ma sono vivi e ancora insieme dopo tutti questi anni.
Lei non è stata una donna troppo bella per non essere superficiale, troppo orgogliosa per non ammettere i suoi sbagli.
Lui non è stato un uomo troppo distratto per amare davvero, troppo spaventato dalla crisi di mezz'età per tenere a mente le priorità della vita.
Sono due vecchietti che hanno tenuto insieme il loro amore con rabbia e lacrime e fatica, perché tutti i grandi amori costano cari, quando devono scivolare lungo giorni, mesi, anni di dissesti e difficoltà, di sbagli e rimpianti, di rimorsi e paure.
Ma si sono amati, si sono capiti, si sono perdonati. Hanno cresciuto due figlie meglio che potevano, due figlie tanto diverse eppure amiche, complici, sorelle.
E hanno avuto cura l'uno dell'altra, perché le malattie a volte arrivano e non puoi farci niente, ma a volte arrivano perché trovano la porta aperta sulla trascuratezza, sulla solitudine, sul dolore.
C'è un universo parallelo dove due vecchietti ora riposano, perché una festa d'anniversario è faticosa alla loro età.
C'è un universo parallelo dove mia sorella e io in cucina ora laviamo piatti e bicchieri e mettiamo ordine nei resti allegri di una festa appena celebrata; e c'è ancora tanto da fare, e nessuna di noi due ha il tempo di piangere da sola davanti a una vecchia foto e al cursore lampeggiante sullo schermo di un computer.

mercoledì 29 febbraio 2012


Tanti anni e son qui ad aspettar primavera. E l'anno bisestile le ruba un giorno: in queste ore irreali, sospese, rubate al tempo, il cuore deve attenderla ancora, quella primavera che tanti anni fa decisi sarebbe cominciata, per sempre, il primo marzo.
L'aria oggi è tiepida e carica di promesse; il giorno è un fiore in boccio pronto a rivelare i suoi colori. Il fiore più raro però si apre di notte, lontano dal rumore, dagli occhi indiscreti. Il fiore più raro si nasconde, spaventato dalla sua stessa bellezza, dal profumo nascosto tra i suoi petali, aspettando le mani che sapranno accarezzarlo e schiuderlo alla vita.
La primavera del calendario è una convenzione degli uomini. Lei arriverà tra poche ore, vestita di bianco, cantando piano nel buio, mentre tutti dormono. Il fiore notturno l'aspetta, è tutta la vita che l'aspetta, per cantare con lei.